Mettere al lavoro i batteri per sfruttare l'energia del loro movimento.
E farlo nel modo più semplice possibile, in modo da renderne fattibile l'uso in apparati ad alta miniaturizzazione come i motori batterici: un sogno divenuto realtà da quando nel 2006 se ne è dimostrata la fattibilità in Giappone.
È questa la direzione indicata dal risultato del lavoro dei ricercatori di INFM-CNR, che simulando sistemi di batteri in soluzione hanno individuato un modo per creare "motori batterici" dal funzionamento prevedibile, costante, ed in grado di avviarsi senza intervento umano.
I risultati della ricerca, opera di Luca Angelani, del laboratorio Smc di Infm-Cnr, e Roberto di Leonardo e Giancarlo Ruocco, del laboratorio Soft di Infm-Cnr, sono stati pubblicati sulle "Physical Review Letters" (Self-Starting Micromotors in a Bacterial Bath - advanced online publication on Vol.102, No.4, 30 january 2009).
I risultati della ricerca, opera di Luca Angelani, del laboratorio Smc di Infm-Cnr, e Roberto di Leonardo e Giancarlo Ruocco, del laboratorio Soft di Infm-Cnr, sono stati pubblicati sulle "Physical Review Letters" (Self-Starting Micromotors in a Bacterial Bath - advanced online publication on Vol.102, No.4, 30 january 2009).
Bianca Delle Piane cura l'articolo in lingua inglese sul sito Bridges to Italy
"An Engine Powered by Bacteria"
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