Nei laboratori dell’Istituto nazionale di fisica nucleare (INFN) di Frascati è stato compiuto il primo importante passo verso la costruzione di un laser ad elettroni liberi (Fel) a raggi X, una sorta di supermicroscopio capace di osservare proteine, molecole e virus in azione.
Il prototipo lungo 35 metri, chiamato "Sparc" (acronimo di Sorgente pulsata autoamplificata di radiazione coerente), a seguito della sua accensione, ha generato una radiazione verde molto intensa e di brevissima durata, ma particolarmente significativa per dichiarare ufficialmente superato il primo traguardo di un ancora lungo percorso di sperimentazione che dovrebbe portare all'ottenimento del successore di Sparc, "Sparx".
Questa prima fase di ricerca vede come protagonisti i ricercatori dell’INFN, dell’Enea, del CNR e di varie università italiane, come ad esempio Milano, che ha preparato, con un finanziamento europeo, una parte importante dello strumento relativa alla generazione e al controllo della brillantezza del fascio di radiazione.
Ma poichè l'obiettivo è quello di arrivare all’emissione di radiazione X, Sparx - che verrà costruito nel campus universitario di Tor Vergata, con le risorse garantite dal Ministero della ricerca e dalla Regione Lazio - avrà un'energia maggiore del suo avo, pari a 150 milioni di volt, e il suo livello di radiazione equivarrà ad una lunghezza d’onda di 500 nanometri.
Si è ora in attesa degli sviluppi di questa ricerca, il cui prodotto sembra essere fondamentale per il futuro di settori scientifici all'avanguardia, quali le nanotecnologie e la biochimica.
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