Sir John Royden Maddox, uno dei più celebri giornalisti scientifici che ha trasformato il britannico «Nature» in un periodico di influenza internazionale, è morto nella sua casa di Abergavenny, in Galles, all’età di 83 anni in seguito alle complicazioni di una polmonite.
Foto: al suo primo appuntamento come direttore di Nature nel 1966, in una foto del Saturday Review.
Nature ha dedicato uno speciale da cui sono disponibili numerosi dei suoi articoli liberamente scaricabili in PDF. Interessanti soprattutto per chi fa divulgazione scientifica o si occupa di giornalismo.
L’annuncio della scomparsa, che è avvenuta nella notte della domenica di Pasqua, è stata annunciata il 14 Aprile da Bruno Maddox, figlio del giornalista e scrittore, al quotidiano londinese «The Times».
Per un trentennio alla guida di «Nature», (1966–73 e 1980–95.) Maddox ha rianimato la rivista trasformandola nella più autorevole «palestra» mondiale per l’esplorazione delle sfide che stanno affrontando gli scienziati nell’età contemporanea. «Poche persone hanno influenzato la scienza quanto John Maddox», ha detto Ilya Prigogine, premio Nobel per la chimica.
«Maddox può essere definito l’ultimo grande erudito delle scienze», ha affermato il biologo Richard Dawkins.
Nato il 27 novembre 1925 a Swansea, nel Galles, dopo gli studi in fisica all’Università di Oxford e al King’s College di Londra, John Maddox ha insegnato al dipartimento di fisica teorica dell’Università di Manchester dal 1949 al 1955 per poi iniziare la carriera di giornalista scientifico al «Manchester Guardian», dove è rimasto fino al 1964.
In seguito è stato direttore di «Nature» dal 1966 al 1973 e dal 1980 al 1995. Ha fatto parte di diverse commissioni governative britanniche sui problemi ambientali e sulle biotecnologie. In anni recenti, oltre all’attività di giornalista e scrittore, è stato impegnato nell’organizzazione di un nuovo centro di ricerca sulla schizofrenia a Oxford. È autore di una decina di volumi, tra i quali «Revolution in biology», «The doomsday syndrome» e «Beyond the energy crisis».
In italiano è stato tradotto da Garzanti il volume «Che cosa resta da scoprire. I segreti dell’universo, le origini della vita, il futuro dell’uomo».
Nel 1995 la regina Elisabetta II conferì il titolo di sir a Maddox per i suoi alti meriti nella divulgazione scientifica e nel 2000 venne nominato socio onorario della Royal Society di Londra.
Fonte: Adnkronos
Gli articoli di John Maddox su Nature
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