Articolo di Luigina Pugno
Psicoterapeuta e blogger
.Quando si sceglie di fare lo psicologo, si deve anche scegliere in quale ambito operare. In base alla propria esperienza, e alle proprie caratteristiche personali, si arriva a capire con quale tipologia di patologia si è più adatti ad intervenire. C'è chi si trova meglio con i disturbi d'ansia, chi con i disturbi alimentari, chi con gli adulti e chi preferisce i bambini.
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Tendenzialmente si preferisce evitare gli adolescenti in quanto risulta troppo complesso instaurare una buona relazione terapeutica e perché è più facile che venga messa in discussione l’asimmetria tipica della relazione medico paziente. Può anche diventare complessa la triangolazione economica medico – paziente – genitori.
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Dalla lettura di questo testo si capisce che un terapeuta che utilizza l’asimmetria come strumento terapeutico imprescindibile, incontrerà parecchia difficoltà nella terapia con gli adolescenti.
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Difficilmente gli adolescenti vanno in terapia. Quando si vuole fare un intervento terapeutico con gli adolescenti bisogna quindi andare dove loro stanno. Li si deve raggiungere nell'aula scolastica, nei luoghi di ritrovo, e sempre più di frequente su Internet.
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Quasi la totalità dei giovani usa Internet come luogo di scambio di idee, di risorse e per mantenere e fare nuove amicizie. La lettura di questo libro è stata una scoperta, non credevo che esistessero già tante ricerche sull'argomento e-terapia. Potrei quasi affermare che non sapevo che questo tipo di terapia venisse già utilizzata. Uno psicologo che volesse dedicarsi alla e-terapia non deve avere solo una buona base teorica, ma anche capacità relazionali che lo rendano in grado di interagire con i teenager e deve inoltre avere discrete capacità di utilizzo di questi nuovi strumenti tecnologici.
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Mi ha rassicurata leggere che anche in questo tipo di supporto psicologico c'è una sessione preliminare in cui si chiariscono le specificità di tale intervento, e vengono richiesti dei dati che possono essere utilizzati al fine di superare la distanza fisica, qualora si rendesse necessario un intervento diretto: come nel caso di un sospetto atto anticonservativo.
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Diventa chiaro che chi desidera attuare un intervento e-terapeutico deve ricevere uno specifico training. Un addestramento all'utilizzo dei social network e dello slang giovanile. Non tutti si possono improvvisare e-terapeuti. L'adolescente non vuole essere problematizzato, ma ha bisogno di sentirsi alla pari con chi sta all'altro capo della chat, perché questo lo tutela dasentimenti di vergogna. I siti Internet che offrono aiuto quindi, non devono far percepire l'intervento come medicalizzato. Il panorama italiano ha invece un look clinico, professionale e poco interattivo. Per questo non attirerebbe gli adolescenti.
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Mi sembra che i siti internet italiani dedicati alla e-terapia abbiano questo aspetto, perché in Italia la psicologia è ancora impegnata a farsi prendere sul serio. Molto interessante è il capitolo sulle prospettive di intervento, dove si trovano suggerimenti pratici per chi vorrebbe lanciarsi nel supporto psicologico via web. Una psicoterapeuta come me, che ha ambiti di intervento differenti da quelli virtuali o dai temi portati ad esempio dall’e-book, sente forte il bisogno di un glossario che spieghi cosa si intende per web 3.0 o micropunture, quando non si sta parlando di chirurgia estetica.
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Per tornare alla tematica giovanile, concludo citando le parole dell’autore: “Per quanto il territorio e-terapeutico giovanile debba ancora essere approfondito e testato, questi sembrano essere i termini chiave per l'impostazione e lo sviluppo di nuovi servizi che possono vivere e operare on-line ma con auspicabili contatti nella realtà urbana, dalle istituzioni scolastiche all'organizzazione di eventi correlati alla formazione dei gruppi in rete. Integrare vita on e offline grazie a uno strumento terapeutico virtuale significa probabilmente riportare l'adolescente a una dimensione unitaria, integrata, sociale, capace di gestire Internet come un mezzo di comunicazione preferenziale e non come un luogo esclusivo di rifugio, scisso dall'esistenza in carne e ossa.
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Sia chiaro: è tutto in costruzione, siamo ora in una fase epocale di transizione. E se è vero che una visione sinottica degli ultimi studi sul counselling attraverso pc indica con chiarezza risultati positivi e ottimi livelli di alleanza terapeutica, lo scetticismo che riguarda lo strumento specifico è ancora elevato e non solamente da parte dei terapeuti.”
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Dalla lettura di questo testo si capisce che un terapeuta che utilizza l’asimmetria come strumento terapeutico imprescindibile, incontrerà parecchia difficoltà nella terapia con gli adolescenti.
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Difficilmente gli adolescenti vanno in terapia. Quando si vuole fare un intervento terapeutico con gli adolescenti bisogna quindi andare dove loro stanno. Li si deve raggiungere nell'aula scolastica, nei luoghi di ritrovo, e sempre più di frequente su Internet.
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Quasi la totalità dei giovani usa Internet come luogo di scambio di idee, di risorse e per mantenere e fare nuove amicizie. La lettura di questo libro è stata una scoperta, non credevo che esistessero già tante ricerche sull'argomento e-terapia. Potrei quasi affermare che non sapevo che questo tipo di terapia venisse già utilizzata. Uno psicologo che volesse dedicarsi alla e-terapia non deve avere solo una buona base teorica, ma anche capacità relazionali che lo rendano in grado di interagire con i teenager e deve inoltre avere discrete capacità di utilizzo di questi nuovi strumenti tecnologici.
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Mi ha rassicurata leggere che anche in questo tipo di supporto psicologico c'è una sessione preliminare in cui si chiariscono le specificità di tale intervento, e vengono richiesti dei dati che possono essere utilizzati al fine di superare la distanza fisica, qualora si rendesse necessario un intervento diretto: come nel caso di un sospetto atto anticonservativo.
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Diventa chiaro che chi desidera attuare un intervento e-terapeutico deve ricevere uno specifico training. Un addestramento all'utilizzo dei social network e dello slang giovanile. Non tutti si possono improvvisare e-terapeuti. L'adolescente non vuole essere problematizzato, ma ha bisogno di sentirsi alla pari con chi sta all'altro capo della chat, perché questo lo tutela dasentimenti di vergogna. I siti Internet che offrono aiuto quindi, non devono far percepire l'intervento come medicalizzato. Il panorama italiano ha invece un look clinico, professionale e poco interattivo. Per questo non attirerebbe gli adolescenti.
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Mi sembra che i siti internet italiani dedicati alla e-terapia abbiano questo aspetto, perché in Italia la psicologia è ancora impegnata a farsi prendere sul serio. Molto interessante è il capitolo sulle prospettive di intervento, dove si trovano suggerimenti pratici per chi vorrebbe lanciarsi nel supporto psicologico via web. Una psicoterapeuta come me, che ha ambiti di intervento differenti da quelli virtuali o dai temi portati ad esempio dall’e-book, sente forte il bisogno di un glossario che spieghi cosa si intende per web 3.0 o micropunture, quando non si sta parlando di chirurgia estetica.
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Per tornare alla tematica giovanile, concludo citando le parole dell’autore: “Per quanto il territorio e-terapeutico giovanile debba ancora essere approfondito e testato, questi sembrano essere i termini chiave per l'impostazione e lo sviluppo di nuovi servizi che possono vivere e operare on-line ma con auspicabili contatti nella realtà urbana, dalle istituzioni scolastiche all'organizzazione di eventi correlati alla formazione dei gruppi in rete. Integrare vita on e offline grazie a uno strumento terapeutico virtuale significa probabilmente riportare l'adolescente a una dimensione unitaria, integrata, sociale, capace di gestire Internet come un mezzo di comunicazione preferenziale e non come un luogo esclusivo di rifugio, scisso dall'esistenza in carne e ossa.
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Sia chiaro: è tutto in costruzione, siamo ora in una fase epocale di transizione. E se è vero che una visione sinottica degli ultimi studi sul counselling attraverso pc indica con chiarezza risultati positivi e ottimi livelli di alleanza terapeutica, lo scetticismo che riguarda lo strumento specifico è ancora elevato e non solamente da parte dei terapeuti.”
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Autore: ALESSANDRO CALDERONI
Aiutare online - L'intervento psicologico via internet con adolescenti
La prima guida italiana sull'aiuto psicologico agli adolescenti via internet.
Codice ISBN:978-88-87795-52-3
Prezzo: euro 12,00
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