I suoi muscoli orripilatori gli permettono di aumentare la capacità coibentante della pelliccia e, un tempo, di apparire più massiccio ai nemici.
La parte interna del suo occhio rivela una membrana nittitante (questo particolare lo accomuna ai rettili e agli squali) e un tempo poteva essere calata sopra l'occhio per proteggerlo ed idratarlo mantenendo comunque la visibilità.
L'estremità vertebrale rivela il residuo della sua coda, mentre l'organo vomeronasale attualmente scollegato dall'encefalo, in passato gli serviva ad avvertire i feromoni sprigionati da altri individui. Le orecchie venivano mosse e orientate da articolazioni, di cui si intravedono solo dei tubercoli residui...
No, non è un film horror! Non te ne sei accorto? Ti stai semplicemente guardando allo specchio!
Nell'uomo, infatti, si chiamano "organi vestigiali" quegli organi che, pur presenti in molti esseri viventi, sono poco sviluppati o del tutto inutilizzati.
Sono ciò che resta del nostro passato, quando potevamo annusare i feromoni, gonfiare la pelliccia e orientare le orecchie.
Sono una prova tangibile del processo evolutivo. Una delle tante prove dell'evoluzione.
La "pelle d'oca", ad esempio, è un riflesso provocato proprio dall'azione di piccoli muscoli posizionati sotto la cute, chiamati orripilatori.
L'articolo continua su Gravità Zero, blog di divulgazione scientifica
e partecipa al Carnevale della Biodiversità
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