mercoledì 28 settembre 2011

Il ruolo del ricercatore comunicatore



In alto una delle numerose slide che sono state illustrate ieri al seminario "Comunicazione scientifica, Relazioni con media, pubblico e imprese" alle  Officine Cantelmo di Lecce.

Una occasione per valutare come è cambiata nel tempo la percezione dei cittadini verso la scienza rispetto ai dati presentati da Eurobarometro  in occasione del Primo forum europeo sul giornalismo scientifico, tenutosi a Barcellona (Spagna) il 3 e 4 dicembre 2007, insieme ad altri due studi che hanno raccolto le opinioni di ricercatori e professionisti dei media sulle loro esperienze e punti di vista in materia di comunicazione scientifica e mezzi di comunicazione.

Alla luce delle difficoltà riscontrate da molti giornalisti nel comprendere quanto scritto o affermato dai ricercatori, una delle conclusioni principali dell'Eurobarometro aveva infatti sorpreso molti partecipanti del forum. Alla domanda: «Preferisce che le informazioni scientifiche le vengano presentate da giornalisti  o da scienziati?», il 52% ha scelto gli scienziati, mentre solo il 14% ha optato per i giornalisti. Chi ha scelto gli scienziati l'ha fatto perché riteneva che le informazioni sarebbero state più affidabili e precise.

Ma alla domanda se gli scienziati si sforzano di informare i cittadini del loro lavoro, il 62 % degli intervistati italiani risposero negativamente.

Una situazione che sta lentamente cambiando, e di cui si è parlato ieri alla Scuola di Otranto, in quanto sta nascendo una nuova figura  dedicata alla formazione in comunicatori scientifici. Un tema già sollevato anche dalla Commissione europea (European Guide to Science Journalism Training) che  ha anche sottolineato il fatto che molti contratti di finanziamento a titolo del Settimo programma quadro prevedono proprio attività di comunicazione per gli scienziati.

Gli atti dei due interventi di Beatrice Bressan (CERN) e Claudio Pasqua, moderati da Elisabetta Durante (DISTI, UGIS, ITWIIN),  verranno a breve pubblicati su Gravità Zero, oltre che sul sito ufficiale del seminario, e si inseriscsono nello scenario della XXIII edizione del   Seminario Nazionale di Fisica Nucleare e Subnucleare, più noto come Scuola di Otranto.



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