I droni, ormai, stanno diventando veri e propri protagonisti della ricerca. E non solo come semplici strumenti, ma anche come oggetti di studio ed innovazione. Gravità Zero è Media Partner.
Ecco, in poche parole, la conferenza "Droni per la scienza", che si è tenuta a Roma (Centro Congressi Frentani), e che ha concluso il ciclo di Roma Drone.
Si tratta del più importante evento del settore, di cui Gravità Zero è diventata media partner. Gli organizzatori sono l'associazione Ifimedia e Mediarkè.
Si tratta del più importante evento del settore, di cui Gravità Zero è diventata media partner. Gli organizzatori sono l'associazione Ifimedia e Mediarkè.
Le sette conferenze di Roma Drone hanno visto partecipare più di 3000 persone e oltre 150 relatori. All'evento di ieri erano presenti le maggiori istituzioni scientifiche italiane, molte università e le aziende del settore, come potete vedere dal programma.
Tra il pubblico c'erano anche tutte le riviste del settore: Rivista Aeronautica, Airpress, Avio-Italia.com, Drone Magazine, DronEzine, Droni Mag, JP4, Quadricottero News e Volo Sportivo. Oltre a imprenditori, ricercatori e semplici appassionati.
In molti campi di ricerca, i droni si sono rivelati preziosissimi alleati. Ad esempio, nel Progetto Velutina del Laboratorio Segnali e Immagini dell'ISTI (CNR). Si tratta della messa a punto di un radar per droni: esaminando la zona di caccia della Vespa velutina, può risalire alla posizione del suo nido. Questo progetto è nato dagli apicoltori. Infatti, la vespa minaccia la vita delle nostre api, ed è quindi estremamente dannosa per tutto il sistema agricolo.
L'ENEA, invece, utilizza i droni per monitorare il degrado dei suoli, dovuto ai cambiamenti climatici e allo stress idrico, nell'Italia meridionale. Sta anche realizzando innovative piattaforme per droni, che possono produrre biocombustibili. A quanto pare, infatti, i droni rappresentano la piattaforma ideale per le sperimentazioni, vista la dimensione ridotta.
Altri progetti interessanti li ha presentati l'INGV. Come quello che vede protagonista il Lumpur Sidoarjo (LuSi), il più grande vulcano di fango del mondo, che si trova in Indonesia. Il progetto LUSI LAB usa i droni per sorvolare l'area, che presenta molte turbolenze dovute alle alte temperature, e per raccogliere campioni di gas e di fango.
L'INGV sta anche pensando di usare dei droni a bassa quota, per rilevare i possibili segnali precursori dei terremoti. E i satelliti geostazionari, in futuro, potrebbero essere sostituiti con droni dirigibili, molto meno costosi ed ugualmente efficienti.
Ma la rierca sui droni è anche alla base dell'attività delle aziende che li producono. SMAT, Sistema di Monitoraggio Avanzato del Territorio, rappresenta un record europeo per l'Italia. Al progetto partecipano molte aziende, tra cui Alenia Aermacchi e Nimbus. Prevede l'integrazione delle varie infrastrutture già presenti sul territorio e, per la prima volta, ha visto volare una flotta di droni in modo congiunto.
L'ISSIA (CNR) di Bari e Genova, ha commissionato alla Italdron un drone, nell'ambito del progetto POLE. Dovrà volare sul circolo polare artico, per monitorare un robot marino che verrà inviato a prelevare campioni biologici all'interno del ghiaccio.
E chi più ne ha, più ne metta. La Regione Liguria ha promosso il progetto PLASTIC, a cui partecipa IDS: i droni permetteranno di controllare i livelli dei campi elettromagnetici sulle navi, ricostruendone anche dei modelli geometrici. Mentre la Regione Toscana ha dato il via al progetto AGAMON: Tea Group sta sviluppando una piattaforma per droni, che consentirà di misurare la concentrazione delle emissioni di metano, grazie ad una tecnica che sfrutta il laser.
Se vi è venuta voglia di saperne di più sul mondo dei droni, non preoccupatevi: il presidente di Roma Drone, Luciano Castro, ha annunciato un nuovo ciclo di eventi, a partire dal prossimo autunno.
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