Sì ai vaccini nasce dalla Settimana europea, e mondiale, delle vaccinazioni svoltasi dal 24 al 30 aprile per confermare il valore scientifico e l’importanza sociale di questo strumento.
LA CAMPAGNA SUI SOCIAL - La campagna “virale” ha già raggiunto 100.000 italiani e tutti possono partecipare. Come? Seguendo le istruzioni sulla Mappa Google (http://bit.ly/mappa-si-ai-vac cini) e aggiungendo il proprio nome (anche di fantasia) e un breve commento sul perché dovremmo dire tutti sì ai vaccini.
Hanno già detto “sì” ai vaccini:
- Alberto Villani, Presidente Società Italiana di Pediatria (SIP), Responsabile Dipartimento Pediatria Generale e Malattie Infettive, Ospedale Bambino Gesù, Roma
- Giovanni Corsello, Past President Società Italiana di Pediatria (SIP), Professore Ordinario Pediatria, Università di Palermo
- Mauro Stronati, Presidente Società Italiana di Neonatologia (SIN), Direttore Dipartimento della Salute della Donna e del Bambino, Neonatologia e della Terapia Intensiva Neonatale, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia
- Marcello Ciaccio, Presidente Società Italiana di Biochimica Clinica e Biologia Molecolare Clinica (SiBioC), Professore ordinario di Biochimica Clinica della Scuola di Medicina, Direttore del Dipartimento di Diagnostica di Laboratorio del Policlinico Universitari, Palermo
- Marco Bianchi, Divulgatore scientifico nella squadra del Prof. U. Veronesi, cuoco amatoriale, autore di libri di cucina e volto televisivo.
OBBLIGATORIO SI O NO? CONTA SENSIBILIZZARE - Mentre si discute per rendere obbligatoria questa pratica clinica per garantire l’accesso sicuro dei bambini agli asili nido, tutti concordano sull’importanza della sensibilizzazione per raggiungere e mantenere una copertura vaccinale appropriata (95%) indispensabile per ridurre la “circolazione” dei germi e proteggere ciascun individuo, a partire dai più piccoli e per tutte le fasi della vita, dall’insorgenza di malattie ad alto rischio di disabilità o di morte.
SALVARE VITE - L’introduzione dei vaccini ha infatti permesso di salvare milioni di vite e prevenire malattie complicanze. Ne è un esempio il morbillo, fatale per un numero di pazienti tra i 30 e i 100 casi su 100.000 persone colpite (fonte Epicentro) a causa di superinfezioni batteriche.
Anche se i vaccini non forniscono una protezione completa dalla malattia alla totalità degli individui a cui sono stati iniettati, emerge chiaramente dai dati che la diffusione delle vaccinazioni ha prodotto un importante calo del numero dei casi per malattie come poliomielite e difterite (per il 100 %), morbillo, rosolia e pertosse (oltre il 96%), tetano (91%) ed epatite B (86%).
L'IMPORTANZA DELLA COPERTURA PER LA COMUNITA' - Un’elevata copertura vaccinale permette inoltre di proteggere le persone che, per controindicazioni mediche o una mancata risposta immunitaria, non possono vaccinarsi.
E se qualcuno ancora dubitasse a causa di campagne denigratorie appartenenti al passato, è bene sapere che dal 2002 i conservanti a base di mercurio (timerosal) non vengono più utilizzati.
CORRETTA INFORMAZIONE - La nuova sfida è dunque sfatare i falsi miti, rassicurare la popolazione a tutti i livelli attraverso una corretta informazione che tenga aggiornati sul calendario vaccinale per ciascuna età e documenti sull’efficacia reale e il grado di protezione per tutti i vaccini. Perché l’unica arma di prevenzione efficace per i nostri figli e per la comunità in cui viviamo resta la copertura vaccinale.
In quest’ottica si inserisce Family Health – per amore della tua salute che, attraverso il magazine per la famiglia, con editoriali, rubriche di esperti e news, contribuisce a sensibilizzare i lettori sull’importanza della prevenzione, come primo passo responsabile nella gestione del bene più prezioso: la salute.
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