Il virus A/H1N1/2009 (clic per ingrandire)
Sulla rivista scientifica New Scientist il Prof. Alessandro Vespignani spiega perché le restrizioni aeree non eviteranno una pandemia di influenza.
Le restrizioni sui viaggi aerei internazionali avranno un effetto molto basso nell'evitare il propagarsi di un'eventuale pandemia influenzale. È quanto suggerito dai modelli computazionali.
Mentre il virus A/H1N1/2009 si diffonde in un mondo sempre più interconnesso, il danno economico causato dalla chiusura dei confini e le restrizioni aeree obbligatorie porteranno più danni che benefici, affermano gli scienziati.
La "febbre suina", come popolarmente viene chiamata la febbre da virus A/H1N1/2009 si è propagata ormai in Messico, Stati Uniti, Spagna, Gran Bretagna, Germania, Israele e Nuova Zelanda.
"Non ha molto senso applicare forti restrizioni aeree a questo punto della diffusione del contagio. Non aiuterà molto", afferma Alessandro Vespignani, computer scientist all'Università dell'Indiana a Bloomington, il cui team sta provando a predire il propagarsi del contagio attuale.
Le restrizioni sui viaggi aerei internazionali avranno un effetto molto basso nell'evitare il propagarsi di un'eventuale pandemia influenzale. È quanto suggerito dai modelli computazionali.
Mentre il virus A/H1N1/2009 si diffonde in un mondo sempre più interconnesso, il danno economico causato dalla chiusura dei confini e le restrizioni aeree obbligatorie porteranno più danni che benefici, affermano gli scienziati.
La "febbre suina", come popolarmente viene chiamata la febbre da virus A/H1N1/2009 si è propagata ormai in Messico, Stati Uniti, Spagna, Gran Bretagna, Germania, Israele e Nuova Zelanda.
"Non ha molto senso applicare forti restrizioni aeree a questo punto della diffusione del contagio. Non aiuterà molto", afferma Alessandro Vespignani, computer scientist all'Università dell'Indiana a Bloomington, il cui team sta provando a predire il propagarsi del contagio attuale.
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